DON GIOVANNI BERTI, TRA VANGELO E VIGNETTE

Si può sorridere e riflettere sul Vangelo allo stesso tempo? Le vignette di don Giovanni Berti rendono tutto più facile. Classe 1967 e sacerdote da 24 anni, “Gioba” spiega le letture della domenica colorando le sue tavole con l’ironia. Gesù dice che bisogna perdonare “fino a settanta volte sette”? Ecco allora che san Pietro – quello disegnato da “Gioba”, beninteso – fa i conti col taccuino e minaccia il suo prossimo: “Alla 491esima volta che mi fai arrabbiare, ti meno”. Alla battuta, segue la spiegazione (gioba.it), stavolta su semplice testo: «C’è un limite al perdono? Per Gesù la risposta è no, non c’è limite al perdono, a meno che non lo mettiamo noi stessi. Mettere un limite al perdono significa mettersi in una strada che alla fine porta alla morte spirituale e alla vera disgregazione della comunità. Perdonare “settanta volte sette” il proprio fratello che ci fa un torto, significa perdonare sempre e comunque».
Altro giro, altra vignetta: “Ha detto che siamo pescatori di uomini”, afferma Pietro. Parlano altri due apostoli: “Pescatori?? Non monsignori, eccellenze reverendissime?”, chiede il primo. “Ci penseranno i nostri successori”, taglia corto il secondo. Dio chiama dei pescatori e, spiega “Gioba”, «si prende cura del suo popolo proprio nella fragilità della condizione umana, segnata dal peccato e dal limite fisico».
Ma è chiaro: le vignette non vanno spiegate, vanno viste. In molte di queste, i brani del vangelo sono legati a fatti di cronaca (dalla morte di Anna Marchesini alle dichiarazioni di Trump). E allora l’invito è quello di fare un salto su gioba.it. Ne vale la pena.

gioba.it
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