NON SO CHI HA CREATO IL MONDO MA SO CHE ERA INNAMORATO

Per una volta, c’avevo preso. Il titolo dell’album di Alfa, “Non so chi ha creato il mondo ma so che era innamorato”, mi sembrava una delle cose più belle – o forse la più bella – che stava ruotando attorno al Festival di Sanremo. Peraltro, quella frase era stata ripresa anche nell’esibizione della serata-cover, nella parte rappata aggiunta in chiusura a “Sogna ragazzo sogna”, come un ideale passaggio di consegne tra l’uomo saggio – Roberto Vecchioni – e il ragazzo (quasi 60 anni di differenza tra i due).


L’album è uscito e sì, non mi ero sbagliato (e già questa è una notizia). Il titolo è spezzato nelle prime due tracce. “Non so chi ha creato il mondo” è una intro, parlata, di Roberto Vecchioni, con Dio che è una donna, che “ha sognato l’amore”, e da qui “è nato l’universo”. Certo, non è una novità pensare a Dio non più come al classico vecchio con la barba, ma – per l’eredità millenaria che ci portiamo dietro – ogni volta che viene associato a una donna, ci suona sempre come un’intuizione particolarmente rivoluzionaria. Anche se non lo è: Papa Giovanni Paolo I ha detto che “Dio ha sempre gli occhi aperti su di noi, anche quando sembra ci sia notte. È papà; più ancora è madre”. Ed era il 1978.

La seconda traccia è “Ma so che era innamorato”. Ci mostra una serie di volti: “Sara che studia fuori sede/ e per pagar l’affitto porta ai tavoli da bere”, “Luca che è sceso da Milano/ apposta quando il suo Napoli ha vinto il campionato”, “Benny che vorrei si vedesse/ bella un po’ come la vedo io”. Il ritornello ha un testo che dice molto di più delle due righe che lo racchiudono: “Siamo soltanto una casualità/ in mezzo all’Universo/ Ma se stai con me/ Poi tutto ha un senso/ e niente ha un “se” “.

Io non credo che siamo una casualità in mezzo all’universo (e da presuntuoso, per tornare al titolo dell’album, credo di sapere chi ha creato il mondo, anche se lo conosco poco). Però che il senso della nostra esistenza, o almeno buona parte di esso, stia nella relazione degli altri, mi sembra una bella intuizione, forse involontaria, di vangelo: “Se stai con me/ Poi tutto ha un senso/ e niente ha un “se” “. Cosa vuoi dire di più alla persona che ami?

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