Raccontare le storie della Bibbia attraverso i Lego. Il progetto è molto interessante, e qualche immagine pescata su internet aveva confermato le mie impressioni. Così non ho resistito: sono volato su Amazon e ho comprato il pacchetto completo, “The Brick Bible”, la Bibbia in mattoncini, in due volumi (Antico e Nuovo Testamento) e un doppio poster: da un lato l’Arca di Noè, dall’altro la Natività.
Costo complessivo: 28 euro, a mio giudizio ben spesi. Qualche tavola, per farvi un’idea, la trovate su http://thebrickbible.com/ .
Metto subito le mani avanti: la pubblicazione di “The Brick Bible”, nel 2013 (ma anche prima con i progetti minori sullo stesso genere), ha scatenato polemiche di varia natura. L’autore, Brendan Powell Smith, artista transgender, è sotto accusa per aver male interpretato, se non proprio stravolto, alcuni passi delle Scritture.
Non butterei però via tutto. Un consiglio non richiesto? Non fermarsi allo scandalo, alla provocazione. Le immagini dei Lego sono belle, ironiche ed efficaci nel raccontare il Primo Racconto della Creazione; indugiano invece un po’ troppo su dettagli scabrosi – scene di sesso e violenza – che magari sono anche presenti nella Bibbia, ma che, rappresentati in quel modo (pur da dei Lego) rendono inadatto il libro a bambini o ragazzini, come invece il riferimento ai mitici mattoncini farebbe pensare.
Resto convinto che l’idea sia davvero ottima, e che un libro di questo tipo (magari in formato digitale, con i testi in italiano e senza quegli scivoloni dei quali accennavo prima), beh, potrebbe essere davvero utile a insegnanti e catechisti. O, ancora – ma bisogna essere amanti del genere – si può chiedere ai bambini stessi, dopo aver ascoltato una delle storie della Bibbia, di riproporre le varie scene, immortalandole con la macchina fotografica e mettendole in sequenza. Senza pretendere, però, che nessun mattoncino vada disperso.