La commozione di Max Biaggi per la morte di Ivano Beggio, patron dell’Aprilia. Paul Mc Cartney che ricorda George Harrison, nel giorno in cui quest’ultimo avrebbe compiuto 75 anni. La decisione della Rai di intitolare il Teatro delle Vittorie a Bibi Ballandi, il produttore emiliano recentemente scomparso. L’esultanza per una vittoria della sciatrice italiana Sofia Goggia. La notizia della “rete più bella segnata da Fabio Caramel”, un calciatore dilettante che ha detto stop per donare il midollo osseo a una sconosciuta. E poi ancora: Beppe Carletti dei Nomadi che ricorda Augusto Daolio (anche qui, come nel caso Mc Cartney-Harrison, nel giorno del compleanno), un’altra vittoria al femminile sulle nevi (Michela Moioli, snowboard) e di nuovo un pensiero per Bibi Ballandi, e uno spot della Fondazione Telethon.
Questo si trova sull’account twitter di Fabrizio Frizzi, da un mese a questa parte. Lui, che sul social aveva scelto l’autoironia per presentarsi, lasciando da parte il suo eterno curriculum e scegliendo queste parole: “Artigiano dello spettacolo, pilota troppo pesante per vincere, campione del mondo di flipper”. Potremmo seguire a ritroso la linea del tempo e non cambierebbe nulla: troveremmo attenzione al sociale, alle storie di sofferenze, allo sport vissuto con entusiasmo e senza eccessi. Una persona beneducata, nella vita reale come sui social, anch’essi tutt’altro che virtuali: lo stile e il garbo non sbiadiscono dietro a una tastiera.
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