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IL NATALE CI CHIAMA A NON ESSERE STATUINE

Sono sempre stato un piccolo guastatore di presepi. Mia nonna lo sa: ogni tanto si ritrova con un pastore a cavalcioni sul bue («nonna, stavano solo giocando»), una pecorella smarrita («è un riferimento alla famosa parabola») o uno dei re magi più lontano degli altri («non gli è suonata la sveglia»). È un piccolo gioco o, se preferite, un’attività infantile, ma non riesco a farne a meno. Mi piace osservare la reazione, decisa – ma mai arrabbiata – di chi tiene al fatto che ogni cosa sia al suo posto.

In quella grotta di Betlemme nulla è a posto. Non è pacifico che un bimbo si ritrovi in una mangiatoia, «al freddo e al gelo» che fa tanto canzoncina carina (intonata da chi, come me, vive attaccato al termosifone, o con duecento strati di maglioni uno sull’altro). Non è pacifico che i primi a fare visita a quel bimbo siano dei pastori – non certo la top class della società di Betlemme, con tutto il rispetto – e degli uomini venuti da molto lontano. E allora no, nonna, mi dispiace ma il tuo presepe continuerò a guastarlo, mentre tu – col tuo rimettere le cose a posto – continuerai a mostrare che al centro di tutto c’è quel neonato.

Non sono però l’unico a spostare di continuo le statuine: guardate Mister Bean in questo strepitoso video. Dove – faccio un po’ di spoiler – dopo aver introdotto nella grotta personaggi alquanto improbabili (da robot a dinosauri) finisce per spostare Gesù, Giuseppe e Maria in una casa delle bambole, anche se solo per qualche secondo. È un posto più caldo, più comodo. Mister Bean non lo sa, però mi chiede quale posto stia preparando io, nella mia vita, per Gesù che nasce. Lo lascio anch’io nella grotta, «al freddo e al gelo», o – insieme alle duecento cose alle quali concedo il mio tempo – riesco a trovare uno spazio anche per Lui? (Obiezione: ma adesso dove lo trovo Gesù? Contro obiezione: «Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare Ogni volta che avete fatto queste a cose a uno solo di questi miei piccoli, l’avete fatto a me…». Dal vangelo di Matteo, capitolo 25)

Ci penso, mentre uno dei re magi intanto è salito sulla grotta: chissà chi l’ha messo lì…

Buon Natale!

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